ACUTO JAZZ 2001

Il Comune di Acuto (FR) organizza nei giorni 3, 4 e 5 agosto la sesta rassegna "Acuto Jazz". I concerti avranno luogo presso la piazza San Nicola alle ore 21,30 e saranno ad ingresso libero.

Acuto è facilmente raggiungibile da Roma prendendo l’autostrada per Napoli fino all’uscita Anagni e seguendo poi le indicazioni.

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- Venerdì 3 agosto

Soul Night
Antonello Sorrentino: tromba - Mauro Verrone: sassofono tenore: - Andrea Memeo: chitarra elettrica - Paolo Tombolesi: pianoforte - Vincenzo Florio: contrabbasso e basso elettrico - Peppe Giampietro: batteria

Verso l'inizio degli anni sessanta venne coniato il termine "soul jazz" per definire quel jazz ricco di sonorità vicine al gospel, al rhythm 'n' blues, e in generale alla musica popolare afroamericana, rappresentato in particolare dal gruppo del sassofonista Julian "Cannonball" Adderly, e dai musicisti che di quel gruppo fecero parte, tra cui il trombettista Nat Adderly e i pianisti Bobby Timmons e l'austriaco Joe Zawinul. Musica caratterizzata dagli aspetti più genuini della tradizione nera americana e quindi apparentemente più lontana dalla nostra cultura, per quanto alcune curiosità potrebbero aiutarci a smentire una simile visione. Joe Zawinul, pur essendo cresciuto in Europa scrisse alcuni brani così vicini alla cultura afroamericana che la loro fama raggiunse il pubblico nero estraneo al jazz, come accadde per "Mercy, Mercy, Mercy", divenuto uno dei classici della soul music. E qualcuno ricorderà che nel corso degli anni sessanta alcuni famosi artisti di colore dell'etichetta "Tamla Motown", tra cui Stevie Wonder, incisero i propri successi in italiano, e furono presenti anche al Festival di Sanremo, contribuendo, lo si voglia o no, a rendere il loro sound parte della nostra cultura. Nei primi anni sessanta il jazz era in grande fermento, e il soul jazz rimase presto schiacciato tra due atteggiamenti opposti: una parte dei musicisti di jazz si dedicarono a ricerche che escludevano qualunque forma di compiacimento verso i gusti del grande pubblico, mentre all'opposto, altri, più allettati dalle possibilità del mercato iniziavano a svuotare di contenuti il soul jazz producendo una sorta di jazz commerciale nella quale gli elementi popolari venivano sviliti e banalizzati. Un atteggiamento vivo ancora oggi nell'Acid Jazz, che ha dato vita ad un revival del soul jazz, attingendo però a piene mani nei suoi aspetti più superficiali ed esteriori. Ciò che si propongono stasera i musicisti protagonisti di questa "SOUL NIGHT" è riproporre alcuni dei brani migliori espressione di quel momento in cui la profondità espressiva del miglior jazz riuscì a mantenersi in perfetto equilibrio con la forza espressiva e l'immediatezza comunicativa della musica popolare afroamericana, periodo breve e forse sottovalutato, senza il quale tutto il jazz successivo sarebbe stato senza dubbio assai diverso.

 

 - Sabato 4 agosto

TIZIANA GHIGLIONI TGETRIO
Tiziana Ghiglioni: voce - Emanuele Parrini: violino - Giovanni Ceccarelli: pianoforte

Che Jazz e musica colta si stanno avvicinando in qualche modo non è sicuramente una novità, da tempo si sa che anche i grandi direttori subiscono il fascino della musica di matrice africana, ricca di swing, colori, dinamiche, creatività e spontanea invenzione: musica che si consuma nel momento in cui si produce ed è quindi sempre nuova, sempre pronta a cogliere il momento in cui viviamo, ma che rimane nel tempo come nel caso di grandi compositori come Duke Ellington, Billy Strayhorn, Charlie Mingus e moltissimi altri. Scegliere il trio voce, violino e pianoforte è un'idea che nasce dall'incontro con Emanuele Parrini durante la registrazione di un omaggio a Lucio Battisti. Questo giovane violinista riunisce in sé le caratteristiche di jazzista e di appassionato cultore della musica classica, di improvvisatore e di ricercatore di sonorità sempre nuove, di "mai contento" sperimentatore di nuovi modi di esprimere la sua energia creativa. Giovanni Ceccarelli è una conoscenza di vecchia data, pianista attento alle nuove tendenze, studioso della tradizione e nel contempo teso a ricercare in un pianismo percussivo, timbricamente vicino alla cultura nera, la più prestigiosa in campo jazzistico, la sua originale dimensione di accompagnatore, esecutore e soprattutto improvvisatore. Canto e violino espongono melodie, si intrecciano, rincorrono, ironizzano, evocano vecchio e nuovo in campo jazzistico e non solo, a volte fungono essi stessi da supporto armonico o creano tensioni ritmiche che possono permettere al pianoforte di eseguire soli lirici, aerei, sospesi; così da cambiare velocemente e costantemente i ruoli, giocare con le sonorità, mescolarle e dare vita ad un suono miscelato alquanto originale, sia tenue, delicato e poetico che fumoso, intrigante, a volte metallico. Ci divertiamo nella ricerca è il motto del TGETRIO che degli annunci di un telegiornale vuole mantenere solo il meteo e le notizie di interesse artistico culturale sociologico con particolare interesse per l'umano. Duke Ellington &. Billy Strayhorn Autori fondamentali nella storia del jazz, coppia vincente di compositori, arrangiatori, autori di testi, geni della musica popolare moderna e colta . La musica del Duca è uno dei primissimi esempi di contaminazione, di mixing tra differenti culture. L'estro compositivo di Ellington e Strayhorn da vita a pagine indimenticabili di 2 musicisti neri americani colti, di matrice africana, che vivevano intensamente la scena newyorkese di quegli anni ('40/50'), giravano il mondo in tour con la più famosa orchestra di tutti i tempi. Tutti potevano ascoltare la Duke Ellington Orchestra poiché si esibiva nei più prestigiosi teatri del mondo come nei club in concerti altisonanti come le pagine di musica sacra, o in session da ballroom divertentissime e scatenate. Scegliere questo repertorio è venuto da sé in quanto conosco Ellington e lo amo pazzamente (LOVE YOU MADLY) sin dagli inizi del mio viaggio nel jazz, adoro Strayhorn e quindi trovo i loro brani sublimi, ricchi di raffinate armonie degne di Debussy e Ravel, unite a melodie avventurose, a volte ripetitive quasi tribali anticipazioni di più moderni minimalisti, a volte affascinanti, lieder da eseguire alla lettera senza nulla aggiungere. Eseguire in una formazione ridotta questi brani creati per grandi formazioni rende l'idea di quanto valore porta in sé l'essenza di questa musica che è così forte, poetica, sempre attuale, da poter essere resa anche nella sua forma più semplice per conoscerne e capirne il suo significato più profondo. Duke ebbe un enorme successo, come pochi altri jazzmen; per tutta la sua carriera, a volte non fu compreso né amato dal popolo neroamericano che in un certo senso lo considerava troppo in contatto con la cultura ed il mondo dei bianchi. Ci penserà il grande musicista uomo di lotta Charles Mingus a riscattarlo con il suo stesso ambiente, suonando, incidendo con il grande Maestro e studiandone l'evoluzione musicale per tutta la vita, scrivendo lui stesso meravigliosa musica in stile squisitamente ellingtoniano rivestito dei temi della lotta del popolo nero negli Stati Uniti degli anni 60'. La storia cosi continua si arricchisce e va avanti come il TGETRTO ci auguriamo, che non vorrebbe limitarsi a riproporre le pagine di cotanta grandezza, ma presentare il suo progetto musicale fatto di originali composti per questa particolare formazione.

Tiziana Ghiglioni

 

- Domenica 5 agosto

MIKE DEL FERRO TRIO "BELCANTO"
Mike Del Ferro: pianoforte - Pietro Ciancaglini: contrabbasso - Gianni Di Renzo: batteria

 

Pianista, compositore e arrangiatore, Mike del Ferro è nato ad Amsterdam trentasei anni fa. Suo padre fu il cantante lirico Leonard del Ferro (1921-1992), che cantò e registrò con Maria Callas nel 1958. Mike a iniziato a studiare pianoforte classico all'età di nove anni; diciassettenne si è innamorato del Jazz ed ha studiato piano Jazz all'Hilversum Conservatory dove ha ottenuto il Master Degree nel 1990. Fin dal 1989 ha vinto diversi premi in concorsi internazionali e nel 1993 ha incontrato Bob Brookmeyer che, colpito dal talento compositivo del giovane gli ha fatto ottenere una borsa di studio che ha permesso a Mike di studiare composizione e arrangiamento con lo stesso Brookmeyer per tre anni presso l'università di Colonia, in Germania. La sua reputazione come solista, accompagnatore, compositore ed arrangiatore è dovuta alle sue esibizioni, registrazioni e tournée in tutto il mondo al fianco di musicisti come Toots Thielemans, Scott Hamilton, Thijs van Leer (Focus), Harold Land, Benny Bailey, Michael Moore e molti altri. Mike del Ferro non è esclusivamente un pianista di jazz, ama molti tipi di musica ed è in grado di suonare in tanti stili diversi. Come "sidmen" è presente in più di 20 album, nei quali la musica varia dal Dixieland alla Worldmusic. Tra il 1995 e il 1997 ha insegnato piano Jazz al Royal Conservatory di Gent, in Belgio. Il repertorio che presenterà stasera è quello presente nel suo ultimo album intitolato "BELCANTO", nel quale ha arrangiato in chiave jazzistica per pianoforte solo e trio famose arie da opere liriche italiane e canzoni napoletane. Si tratta della musica nella quale Mike è stato immerso nella prima infanzia, come racconta lui stesso: "I miei primi ricordi d'infanzia sono di mio padre che canta, canta nei concerti, a casa, nei ristoranti, con gli amici, solo belcanto dovunque. Era inevitabile che con questo background io volessi fare musica e iniziassi a prendere le mie prime lezioni di piano…".

 

Per ulteriori informazioni contattare:

e-mail: acutojazz@mclink.it
Comune di Acuto tel. 0775-56001, fax 0775-56595

PROGRAMMA DI ACUTO JAZZ 1996
PROGRAMMA DI ACUTO JAZZ 1997
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PROGRAMMA DI ACUTO JAZZ 1999
PROGRAMMA DI ACUTO JAZZ 2000